Mito e epopea costituisce la sintesi di trent’anni di ricerche di Georges Dumézil sull’ideologia e la mitologia indoeuropea, condotta attraverso lo studio dell’epica, ossia la vera e propria narrativa, e non attraverso la teologia (di cui egli si è occupato altrove nella smagliante sintesi Les dieux souverains des Indo-Européens pubblicata nel 1979).
[...]
Il cammino percorso da Dumézil dal lontano 1938, quando per la prima volta gli è stato possibile impostare una comparatistica dei fatti indoeuropei tra India, Germani, Roma, Celti, Iraniani, Sciti, ha trovato in quest’opera la sua formulazione. Provvisoria, agli occhi di un indagatore quale Dumézil, sempre pronto a mettere tutto in questione, come dimostrano gli studi su Apollo sonoro e sulle origini della musica occidentale. Formulazione compiuta, invece, agli occhi del lettore, cui è fornito così un insieme di investigazioni tra i pochissimi in grado, al di là delle mode strutturalistiche, di scoprire gli aspetti genetici delle più antiche civiltà e del narrare puro. In questa prima parte di Mito e epopea, La terra alleviata, è il retroterra indiano a essere analizzato attraverso il Mahābbārata, la più grande epopea dell’India, che viene raccontata ed esposta nelle sue componenti costitutive.