Più che una storia del diritto del lavoro, così come si è venuto configurando nei suoi istituti giuridici, il saggio di Romagnoli è una riflessione libera e insofferente degli steccati disciplinari sullo scenario economico e sociale entro cui si sono venute precisando nel tempo le regole che presiedono lo scambio tra lavoro e retribuzione.
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L'autore si concede libertà letterarie, indulge a divagazioni, colloquia a tu per tu con il lettore su quello che è il vero protagonista di questa storia, Cipputi, il più metaforico e il meno futile dei recenti prodotti dell'iconografia popolare italiana. nelle comunità vegetali di interventi diretti dell'uomo, attraverso l'incendio e la costruzione di strade e ferrovie.