All'età di 96 anni Isaac Campion rievoca la sua infanzia ai primi del Novecento: l'amore per il fratello maggiore e per la madre, il rancore verso il padre autoritario allevatore di cavalli, l'odio insanabile tra la propria famiglia e quella rivale, il desiderio di andarsene. Senza illustrazioni.
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Un ultranovantenne racconta la propria infanzia a un inespresso interlocutore (la narratrice stessa, come si scoprirà). Siamo all'inizio del secolo in un paese della costa nord-occidentale inglese. Isaac è un ragazzino di dodici anni, figlio di un commerciante di cavalli, Samuel Campion. Suo fratello maggiore è il diciottenne Daniel, sveglio, pragmatico, con un forte senso degli affari, al quale lo lega un affettuoso cameratismo mescolato a uno spirito di emulazione. Un giorno, un po' alticcio, Daniel accetta la scommessa di un altro ragazzo, che lo sfida a saltare un alto steccato: nel corso della bravata Daniel rimane trafitto da un palo acuminato e muore sotto gli occhi di Isaac. La tragedia si abbatte sulla famiglia Campion. Età: da 12 anni.