Lo studio si articola in due parti: nella prima si investigano le teorie letterarie professate da Manganelli nei "corsivi" giornalistici; nella seconda ci si addentra nella sua produzione creativa, reinventandone strategie figurative, sintattiche, ritmico-semantiche.
[...]
Lo studio non è solo linguistico; si accenna alla teoria junghiana della letteratura come compensazione di ciò che la società reprime; ovvero alla formulazione artaudiana del "doppio" come entità da riscoprire, della violenza come fattore vitalistico e vitalizzante; o ancora, alla visione mistica del cosmo come furia di segni, come ierofania del sacro.