Il segreto delle Feste galanti, poesie « giovanili» che Paul Verlaine pubblicò venticinquenne nel 1869, prima che nascesse la sua travolgente amicizia con Rimbaud, sembra risiedere nel sapiente equilibrio realizzato tra spontaneità e artificio, tra libero gioco e incantesimo, tra naturalezza elegante di movimenti e ricerca incessante di sorprendenti effetti.
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Queste poesie «avvengono» sulla scena di un''inconsueta arcadia, popolata da figurine, vivacissime maschere, i cui nomi sono quelli di Pierrot, Colombina, Arlecchino, Scaramuccia, Pulcinella... Nomi semplicissimi e popolari, nomi magici e leggiadri, attori di una magistrale commedia, condotta sui toni di una liberatoria, dolcissima frivolezza. Il poeta vi si esercita, trattando delle frecce acuminate e nondimeno dolci dell''amore, con impareggiabile purezza di voce, con lieve scioltezza, cercando un''armonia contro i violenti scontri del suo animo e il dilemma delle frequenti irresolutezze, nel fascino morbido e carezzevole della favola, della danza e del canto.