Quella di Jack Unterweger è la storia di un serial killer diversa da ogni altra. Jack infatti non è un individuo comune, ma un grande scrittore. Quando, alla fine degli anni Ottanta, finisce in galera a Vienna, la città in cui vive, accusato dell'omicidio di una prostituta, il suo romanzo autobiografico dal titolo "Purgatorio" diventa un caso letterario in tutta l'Austria.
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Tanto che una petizione firmata da oltre ottocento intellettuali austriaci ottiene la sua liberazione: un grande artista come lui non può essere l'autore di una tale mostruosità. Di questo l'intero paese è convinto. Così il "grande scrittore" torna in libertà. Un errore fatale e un clamoroso caso di stupido conformismo ideologico. Jack immediatamente riprende a uccidere: muoiono altre quattro prostitute. Siccome è un celebre scrittore e nessuno può sospettare di lui, un giornale lo incarica di seguire il caso, e le cronache di questi tristi eventi da lui firmate sono pezzi di bravura che infiammano i lettori. Fino a quando Jack, su incarico di quello stesso giornale, va in America, dove uccide altre due volte. La polizia americana però, non conosce la sua storia: lo incastra e ne dimostra la colpevolezza. Jack viene estradato e rinchiuso in un carcere austriaco.