Scritto nel 1974 e riveduto e aggiornato nel 1982, questo volume determinò la notorietà dell'autrice. La civiltà europea fiorita fra il 6500 e il 3500 a.C. - molto prima della civiltà greca e di quella giudaico-cristiana - non è stata un mero riflesso delle culture confinanti del Vicino Oriente, ma una cultura autonoma dotata di un suo carattere originale.
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L'immaginario mitico dell'epoca matrilineare rivela quali fossero le prime concezioni che l'umanità aveva del cosmo, dei rapporti tra uomo e natura e tra maschio e femmina: con al centro la Grande Dea che incarnava il principio creatore come fonte e scaturigine di tutto. Attraverso lo studio delle sculture, dei vasi e degli oggetti di culto provenienti dall'Europa sud-orientale, Gimbutas descrive una cultura che si strutturava intorno al villaggio, prima di essere travolta e dispersa dagli Indoeuropei patriarcali.