Nell'ultima pagina di un libro giallo si scopre chi è l'assassino. Nell'ultima pagina del Viaggio da Parigi a Giava si scopre chi è il colpevole, non di omicidio, ma di aver raccontato a Balzac, che non è mai stato a Giava, il proprio viaggio in quest'isola, la più deliziosa per un poeta.
[...] Il racconto è una fantasticheria letteraria che ci proietta in un Oriente immaginario dall'eterna primavera, i bei paesaggi, le foreste vergini, gli indigeni dal passo vellutato, le seducenti e pericolose giavanesi dalle silhouettes tentatrici, il bengali rivestito d'oro, di porpora e di smeraldi, gli animali dal comportamento umano, il profumo della volcameria che suscita le idee più folli, l'upas dall'ombra mortale, i lussuosi palazzi tappezzati di seta, le stuoie di riso alle finestre per proteggersi dal sole infuocato.