Dopo aver sbalordito con la precoce perfezione delle sue liriche, Ingebord Bachmann sembrò ritirarsi, dopo i trent'anni, in un suo nuovo regno della prosa, che qui si manifesta con altrettanta perfezione.
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Letti oggi, questi racconti rivelano con ancor maggior nettezza l'impressionante agilità e trasparenza della lingua, la sicurezza nello sfuggire alle innumerevoli stoltezze che donne e uomini si raccontano sui loro rapporti e, infine, la capacità di lasciar trasparire, dietro ogni vicenda, l'ombra di una "partenza verso l'assoluto".