Carpediem è il racconto di due vite e di una lotta per la vita. Una vita di pochi giorni minacciata di rapida estinzione e una vita lunga di sfide professionali affrontate e vinte con coraggio; una neonata che vuol vivere a tutti i costi e un medico che profonde i suoi tesori di scienza e di umanità per conservare alla più fragile delle creature quella vita cui si è appena affacciata.
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Il medico, partendo dall’Altopiano di Asiago, è diventato negli anni cittadino del mondo ma non ha mai reciso i legami con la sua terra che tanto ha influenzato la sua giovinezza e il suo carattere, e che ritorna costantemente nei suoi pensieri. Il ricordo affettuoso del padre, medico sull’Altopiano, alimenta in lui l’esigenza di quel rapporto essenziale tra medico e paziente che è fatto di ascolto e amorevolezza. Il caso di Lisa, una neonata da curare con una apparecchiatura di sua invenzione, costituisce un episodio esemplare di quella ricerca medica che dovrebbe essere ispirata all’aforisma di Ip-pocrate: «Se c’è amore per l’uomo, ci sarà anche amore per la scienza». Il dramma della malattia, il rigore della ricerca, la magia della neve e dei boschi dell’Altopiano, la dedizione di medici, scienziati e infermieri, la speranza e la gioia della guarigione sono i toni che si alternano nel racconto e rendono avvincente la storia del medico e della bambina, due vite unite dal destino.