Poter disporre di uno strumento di valutazione delle abilità numeriche e di calcolo di facile e rapida somministrazione, ma che al tempo stesso goda di buone proprietà psicometriche, è una delle esigenze più sentite da parte degli insegnanti.
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Il test di calcolo AC•MT, nato per rispondere a questa esigenza, riprende l'impianto teorico e strumentale del test ABCA (1998, Erickson), ma offre una scelta di prove più discriminative che sono diverse secondo la classe. Lo strumento consente di ottenere una misura soddisfacente dell'apprendimento del bambino, mediante un'agile procedura di somministrazione e una agevole lettura dei punteggi riferiti a quattro indici fondamentali: due ottenuti dalla fase di gruppo, attraverso il materiale allegato (che può essere somministrato collettivamente, anche in classe) e due ottenuti dalla fase individuale
Le due fasi sono indipendenti (anche i punteggi sono tenuti separati) e quindi l'operatore può decidere di somministrarne una sola. Le prove della prima parte riguardano le operazioni scritte, il giudizio di numerosità, la trasformazione in cifre e l'ordinamento crescente o decrescente di numerosità metre quelle della seconda verificano il calcolo a mente, il calcolo scritto, l'enumerazione, il dettato di numeri e il recupero di fatti numerici. I punteggi normativi di riferimento sono stati ottenuti su un campione di 3596 bambini in una fascia di età tra i 6 e gli 11 anni e si riferiscono a quattro indici fondamentali: le operazioni scritte in classe, la conoscenza numerica, l'accuratezza e il tempo totale delle prove.
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