Il libro di Paolo Melis ricostruisce attraverso i luoghi, l'ambiente e le relazioni determinanti nella formazione e nell'attività professionale di Libera, le vicende più significative dell'architettura italiana fra il 1925 e il 1963.
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Dal periodo iniziale dell'architettura moderna in Italia, dove la diffusa esigenza di cultura e di rinnovamento vede Libera partecipe attivo dell'azione del Gruppo 7 e quindi propulsore impegnato nel Movimento italiano per l'architettura razionale, al lavoro per le grandi opere romane che segnano l'apice di una sperimentazione architettonica orientata al "moderno" anche nell'ambito dei condizionamenti e delle contraddizioni dettate dall'ideologia fascista.