Bellezza e tristezza è un romanzo di Kawabata cui abbiamo voluto rubare il titolo per questo libro e per il convegno che lo ha preceduto. Le ragioni del "furto" stanno nel fatto che la bellezza e la tristezza evocano alla perfezione il duplice sentimento che tutti i film del regista, al pari delle sue belle e tristi eroìne, suscitano nello spettatore.
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Convinti che questa «tristezza» sia anche una conseguenza di questa «bellezza», ovvero di un'estetica, lo sforzo principale della maggior parte dei saggi qui proposti è quello di definire certe peculiarità dello stile e della messinscena di Mizoguchj, In un insieme di contributi ricco-e variegato, il lettore si troverà cosi davanti all'analisi sia dei meccanismi più noti del cinema del regista (i piani sequenza, i movimenti di macchina, le immagini distanziate, le inquadrature dall'alto), sia di aspetti più trascurati dalla critica (la messinscena delle conversazioni, l'uso delle dissolvenze, il gesto degli attori, la funzionalità di certi luoghi come le porte e ì ponti) in un tentativo tanto di approfondire quanto di estendere la nostra conoscenza dell'opera di uno dei grandi autori della storia dei cinema. Interventi di Adriano Apra, Joanne Bernardi, Giacomo Calorio, Marco Dalla Gassa, Jean Douchet, Mark Le Fanu, Alain Masson, Maria Roberta Novielli, Rene Predai, Laura Ester Sangalli, Tsuchida Tamaki, Dario Tornasi, Yomota Inuhiko, Santos Zunzunegui.