COTTO DUE VOLTE per sconfiggere le inside del tempo restando a lungo fresco e fragrante: ecco il segreto di uno dei dolci più cari e diffusi, che ci fa compagnia col caffè del mattino, ci tenta a metà giornata per uno spuntino, non può mancare col tè delle cinque, con lo zabaglione e col gelato.
[...]
Friabile oppure spugnoso, morbido o croccante, leggero o compatto, rustico o raffinato, si presta a mille interpretazioni, a mille variazioni. Fatto a mano e cotto nel forno domestico che spande il suo profumo soave, è un piccolo segno di creatività e d'amore.
Prodotto industrialmente, è al centro di un imponente giro d'affari e può esibire una tradizione gloriosa di biscottifici centenari, che hanno lasciato una impronta indelebile nell'immaginario popolare attraverso forme, nomi, marchi e soprattutto scatole, manifesti, confezioni di grande eleganza e straordinaria forza visiva. Ma la storia del biscotto è ben più antica e avventurosa perché cotte due volte erano le gallette che nutrivano navigatori, soldati, esploratori, viaggiatori, così come molti dolci popolari, rituali e votivi, e si trovano biscotti e biscottini d'ogni sorta nei sontuosi banchetti rinascimentali, nelle più celebri nature morte della pittura, e persino nella letteratura si avverte spesso il profumo di burro, vaniglia e cacao di questi dolcetti che sanno d'infanzia e piacciono anche agli innamorati.