La collezione di gioielli etnici dei Ghysels è una delle più importanti e complete al mondo. Risultato di una ricerca estesa in più di quarantenni, guidata da un desiderio di autenticità e di bellezza plastica, la raccolta è una testimonianza insostituibile di tradizioni ormai scomparse.
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Con grande passione, dopo aver esplorato l'universo degli anelli e quello degli orecchini nei primi due volumi di questa collana, partiamo alla scoperta del mondo dei bracciali. Dominio privilegiato delle forme, l'insieme dei circa 1200 bracciali, per la maggior parte inediti, selezionati uno a uno con amore e gran attendibilità di gusto, è di eccezionale qualità. La bellezza dell'impostazione delle immagini nelle pagine di Colette Ghysels e delle fotografie di Mauro Magliani accresce il nostro piacere estetico.
Sul piano formale, molti bracciali etnici sono al limite tra due mondi: quello della preistoria - della quale numerose etnie hanno prolungato le tradizioni fino al XX secolo - e quello del gioiello d'artista contemporaneo.
Come anelli e orecchini, anche bracciali e cavigliere costellano le tappe della vita. Nel Medio Oriente, i piccoli anelli che tintinnano al minimo movimento proteggono i bambini dal malocchio. A Sanaa, ogni sposa che si rispetti indossa numerose coppie di bracciali con filigrane leggere come ragnatele. La sposa del Bengala riceve un bracciale di conchiglie per esser certa di una numerosa progenie mentre un bracciale piatto in avorio ricompensa il valore di un cacciatore dinka di elefanti in Sudan. Uomini e donne si preparano per il loro viaggio finale circondandosi per l'ultima volta di bracciali come gli esemplari in giada scoperti nelle tombe in Cina. L'autore ci accompagna, continente dopo continente, nei contesti culturali corrispondenti ai bracciali. Le didascalie ne illustrano i materiali, le dimensioni e le funzioni.
Completano il volume un glossario che riporta i termini tecnici, delle carte e un indice.