Nelle guerre moderne l'informazione è un'arma strategica fondamentale: politici e militari hanno capito che occuparsi dei giornalisti è importante quanto la logistica e la strategia.
«Nutrire costantemente la stampa, fornendo ai media tutte le informazioni scelte dagli uomini del Presidente, così che i giornalisti sazi di notizie non sentano la necessità di indagare per proprio conto.
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» E quella che gli esperti hanno definito «manipolazione per inondazione». Una nuova forma di censura che non vieta le notizie ma le costruisce. Il risultato è lo stesso: la libertà d'informazione è un'altra vittima dei conflitti armati.
Un viaggio sul fronte delle notizie - dal Vietnam degli anni Sessanta all'Iraq del 2003 - per capire i meccanismi che consentono di costruire un'immagine della guerra che non ha niente a che vedere con i fatti reali.