Il surriscaldamento globale e la crisi energetica sono temi di grande attualità e si sono insinuati profondamente nelle coscienze dei leader e delle autorità mondiali così come nell'opinione pubblica in generale. La sostenibilità è diventata il tema del momento, pur non essendo ancora ben chiaro cosa implichi questo concetto e se possa essere applicato a qualsiasì ambito.
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Ciò che importa è prendere coscienza del problema e di come l'architettura possa dare risposte efficienti a un mondo globalizzato. Possiamo affermare che esiste un'architettura sostenìbile? Siamo coscienti della reale urgenza di dare risposta alle esigenze della società? Ho ì miei dubbi al riguardo. In questo momento mi pare più importante il discorso che le convinzioni. Solo una domanda realistica della società può motivare la ricerca su grande scala e portarci a cambiare radicalmente la situazione attuale. L'opportunità che si presenta a noi architetti, nel momento in cui diamo inizio ai nostri progetti, è indiscutibile. Abbiamo la responsabilità reale e ineludibile di attuare scelte nel rispetto delle risorse tecniche ed econo-miche disponibili. La realtà presente nei diversi stati è molto differente. Alcuni Paesi offrono vantaggi tecnici ed economici, ma anche svantaggi, come la mancanza di risorse energetiche fossili (petrolio, gas) e gli elevati costi necessari per soddisfare la crescente richiesta di sviluppo. Nonostante ciò, questo svantaggio può trasformarsi in vantaggio, poiché rappresenta un'OPPORTUNITÀ per usare la creatività e trovare valide alternative nelle energie passive e in altre risorse che il clima e la natura ci offrono. I sistemi bioclimatici sono alternative che contribuiscono a proteggere l'ambiente, risparmiare energia e migliorare la qualità della nostra vita. Non è necessario ricorrere a grandi marchingegni. Se osserviamo le ingegnose soluzioni ottenute dalle architetture locali nelle diverse aree del nostro pianeta, acquisiremo maggiori certezze e ci troveremo più vicini al modo corretto di progettare, il che non implica il dover abbandonare metodologie di altra natura in questo vasto campo di ricerca. L'uso della geotermia e dei sistemi eolici che servono per condizionare grandi complessi industriali ha dato ottimi risultati nei progetti recenti di alcuni stati all'avanguardia a livello mondiale (come nel case del Cile), grazie all'utilizzo di efficienze energetiche rilevanti rispetto a quelle del passato, che si fondavano su esperienze quasi esclusivamente puntuali ed empiriche. Gli edifici industriali, per le loro grandi dimensioni, permettono di controllare in modo efficace gli ambienti interni; consumano di più e i costi di produzione riflettono con grande precisione i dispendi energetici. Le abitazioni presentano altri fattori di complessità e urge trovare nuove soluzioni. Si stanno attuando numerosi progetti dì case sostenibi-li, con criteri che spaziano dall'impiego di sistemi passivi (energia e luce solare, ventilazione naturale, ecc.) fino all'utilizzo di tecnologìe più complesse, come i sistemi computerizzati per la movimentazione degli schermi in facciata o la ricerca di una maggiore autosufficienza energetica. Le abitazioni presentano diverse variabili, come la dimensione, la localizzazione e l'uso finale, il rispetto di abitudini e di culture differenti. La progettazione delle case deve riassumere in sé molte qualità: soddisfare adeguatamente la domanda, offrire soluzioni al contesto (l'intorno urbano e territoriale), ricercare la bellezza e l'uso razionale delle risorse (naturali, materiali ed economiche), rispettare le culture e offrire una adeguata qualità di vita alle persone. L'architettura può offrire risposte creative alle sfide del surriscaldamento globale, deve svilupparsi in modo responsabile, tenendo in considerazione le problematiche urgenti del nostro pianeta, e cercando di contenere l'impatto sull'ambiente.