L'autore, noto esponente della sinistra tedesca, studioso di fenomeni sociali ed erede di un impero finanziario, viene rapito e segregato per 33 giorni in una cantina.
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Tornato in libertà dopo il pagamento del riscatto più alto che la Germania ricordi, decide di raccontare, prima di tutto a se stesso, quanto gli è accaduto "dentro", come la conoscenza teorica delle dinamiche dell'uso della violenza abbia contribuito alla sua sopravvivenza e quanto l'esperienza diretta, "sulla sua pelle", abbia modificato quelle conoscenze.