Un minuscolo paese in Sardegna, la vita dei ragazzi che scorre monotona, consumata al bar o ai giardinetti, sognando macchine potenti e il Continente.
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Ma all'improvviso un evento tanto oscuro quanto tragico, l'esito non previsto di una faida d'altri tempi, segnerà l'esistenza di tutti, mentre una periferica faccenda di droga gioca un ruolo inaspettato, rovinando i sogni di emancipazione di molti. Così Tore Cubeddu ridisegna la mappa del mondo giovanile nell'estrema provincia italiana come oggi i sociologi non l'avevano ancora individuata: ragazzi senza troppi grilli per la testa, con sogni neanche tanto irrealizzabili, parlano in anglo-barbaricino, studiano filosofia ma sanno coltivare la vite, vorrebbero ereditare il meglio dall'esperienza dei più anziani e scartare al contempo la violenza di certe tradizioni... E con la loro bisaccia di incertezze e di struggenti illusioni, tra chitarre distorte e fisarmoniche pop, cavalcano incontro a un destino inesorabile. Dopo il fiammeggiante Versilia rock city di Fabio Genovesi, che pubblicherà il suo secondo romanzo presso Mondadori, e /'/ gioiello del ligure Elio Lanteri La ballata della piccola piazza, menzione speciale al premio Città di Cuneo, la linea di ricerca "giocai" di Transeuropa giunge qui al suo terzo appuntamento. Una sapida storia di amicizia e di rock caseorio, uno "slow book"per intenditori di narrativa italiana dop.