Come nell'antico teatro di Dioniso ad Atene, davanti ai cittadini, i "Classici contro" ci parlano di democrazia, demagogia, populismo, comunicazione, tirannide, libertà di parola, identità, xenofobia, giustizia, corruzione: con i miti e con le storie, senza nessuna mitizzazione. Tutto ciò che oggi è un problema o un'inquietudine.
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Attraverso un passo, un'idea, un insieme di parole esemplari, con l'evidenza della performance a teatro e il rigore della filologia i classici antichi agiscono in una sequenza di voci e di figure che ci spiegano qualcosa di noi dal loro speciale punto di vista. "Questo libro nasce da un particolare modo d'intendere i classici greci e latini e la loro "attualità": un modo che i curatori hanno provato a condividere con colleghi delle università e dei licei, con studenti e spettatori, in occasione delle tante iniziative pubbliche promosse nei teatri del Veneto e Friuli tra 2010 e 2012. Non si è mai trattato di un'omiletica riproposizione di qualche autore antico come paradigma di verità, né di una sterile propaganda del ritorno ai classici come lavacro purificatore di una società corrotta; non si è trattato neanche di un'esaltazione dei "nostri" classici come detentori di un'intrinseca supremazia sui classici di altre culture, con le quali la storia ci porta sempre più a misurarci. No, l'idea di fondo era quella di far emergere dalle posizioni, talvolta controverse, discusse o discutibili, di un manipolo di scrittori greci e latini, alcuni spunti di riflessione non polverosa su temi eterni della vita degli uomini, e in particolare della loro vita associata, politica. (...) Con questo spirito i Classici contro sono andati in scena nei teatri di San Vito al Tagliamento, di Venezia (Teatro Santa Margherita), Treviso, Castelfranco Veneto e il 13 e 20 aprile 2012 al Teatro Olimpico di Andrea Palladio a Vicenza, che diviene punto di riferimento del programma. Altri incontri paralleli si sono tenuti al Liceo Canova di Treviso e alle Gallerie di Palazzo Leone Montanari" (dalla Premessa).