Le conoscenze si presentano sempre indissolubilmente legate ai contesti e avvengono per come i contesti permettono loro di nascere e di svilupparsi. Come in ogni interazione umana, anche nel rapporto di insegnamento-apprendimento si producono effetti attraverso i significati che il contesto veicola, a volte in modo palese, altre volte implicitamente.
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Se la scuola vuole mirare ad apprendimenti durevoli, rendendo la conoscenza una risorsa personale in quanto dotata di senso, occorre che gli insegnanti sviluppino “saperi contestuali”, in grado di attraversare quelle zone – che talvolta restano in ombra – in cui si costruiscono i significati: il linguaggio (quello della progettazione e della valutazione, quello usato in classe), il mondo-in-mente dei bambini, le pratiche didattiche. In questa prospettiva, grazie ai contributi della ricerca sperimentale e nelle molteplici forme che può assumere come “esplorazione dei contesti”, la ricerca a scuola – oltre a favorire un miglior controllo dell’esperienza educativa – può concorrere in modo importante a comprendere come i bambini imparano e quindi a rendere l’insegnamento più efficace.
Il libro, che nella prima parte raccoglie alcuni articoli già pubblicati sulla rivista Bambini, trae spunto da una lettura critica del concetto di personalizzazione per svolgere una riflessione intorno ad alcuni temi come la continuità, la conoscenza e la valutazione degli alunni, i tempi della scuola e quelli dell’educazione. Vengono poi affrontati i rapporti tra conoscenza e contesti. Lo scopo è di accompagnare gli insegnanti a osservare e costruire contesti favorevoli all’apprendimento attraverso il contributo offerto dalla ricerca sperimentale ed esplorativa.
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VIAWM@VENEZIA MESTRE Biblioteca Pedagogica 'Lorenzo Bettini' di via Dante
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