È il taccuino di guerra in cui lo storico toscano Romualdo Cardarelli (1886-1962) narra in modo sintetico ed efficace, talora poetico, le azioni belliche, i rapporti con i commilitoni, il lavoro di bombardiere, ma anche incontri con uomini e donne, descrizioni di paesaggi che con la loro serenità portano un po' di conforto nell'inferno del fronte.
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Avvicinarsi all'esperienza dei combattenti significa accostarsi al vissuto dei protagonisti per aprire spiragli di vita vissuta in mezzo ai drammi e alla ferocia della guerra, ma anche alla quotidianità della vita dei soldati con le loro paure, le fatiche, le attese e le speranze. Dagli scritti dei combattenti emerge il senso di una esperienza unica e la difficoltà, anche per i militari più colti e informati, di elaborare un'esperienza così estrema, sempre in bilico fra la vita e la morte, fra il senso del dovere patriottico e l'assurdità del massacro. Ecco perché queste testimonianze rappresentano, come afferma Zeffiro Ciuffoletti nell'introduzione, "un contributo necessario alla ricostruzione della storia della Grande Guerra".