Alla sua quarta edizione, il testo "mette a fuoco" sia gli ulteriori cambiamenti relativi alla materia del paesaggio ed all'organizzazione del ministero per i beni e le attività culturali sia la concreta applicazione delle regole introdotte dal legislatore negli ultimi due anni.
[...]
Nonostante il ripetuto succedersi di norme nel settore dei beni culturali negli ultimi sei anni, la produzione normativa non sembra ancora "trovare pace" in un costante dibattersi di modifiche, tale da aggiungere confusione ed incertezza nel panorama globale della materia. Per questo motivo il volume cerca ancora una volta di offrire strumenti certi, interpretativi ed applicativi, per una migliore comprensione e lettura dell'impianto normativo. Il quadro della disciplina si è arricchito, tra l'altro, del D.P.R. n. 91 del 2 luglio 2009 che nuovamente modifica l'assetto dell'organizzazione ministeriale, privilegiando elementi innovativi, quale la creazione di una nuova direzione della valorizzazione, e tradizionali. Al riguardo, si segnala un "ritorno al passato" anche dal punto di vista formale con l'attribuzione di vecchie denominazioni alle strutture dirigenziali, quali "antichità" e "belle arti". Non è un caso se nelle pagine iniziali del volume si è ampliato l'excursus storico normativo, ritenendo necessario richiamare alcuni concetti e nozioni appartenenti ormai al passato, ma diventati attuali a causa dei richiami operati con le modifiche organizzative. Il diritto dei beni culturali ha ormai assunto in campo scientifico rango di autonoma materia, non più limitata a pochi cultori e studiosi, ma aperta alla comprensione e alla diffusione tra i tanti operatori del settore. Ne consegue un rinnovato e maggiore interesse per i singoli aspetti della disciplina, non più compressa nel solo codice dei beni culturali, che sono stati trattati con attenzione anche in questa quarta edizione.