Giovanni Battista Lebosi è la figura di maggior rilievo a Marano Vicentino nella prima metà del 20. secolo. Operaio metalmeccanico, combatté nel primo conflitto mondiale sul fronte del Carso, riportandone una ferita.
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Dopo il congedo si fece promotore della fondazione della locale sezione del PSI e, all'indomani del Congresso di Livorno, di quella del PCd'I, sostenendo quotidiane battaglie sui temi che agitavano la comunità in quei tempi: la mancanza di lavoro, il carovita, la scadente qualità della scuola, le ingerenze della Chiesa nelle questioni sociali, la corruzione di politici e amministratori. Impossibilitato a proseguire l'attività politica dopo l'avvento del fascismo, scelse di impegnarsi a favore dell'educazione del popolo. Dopo avere conseguito da privatista il diploma di maestro, si dedicò all'insegnamento elementare, riuscendo poi a dar vita a una Scuola serale di Avviamento al Lavoro per formare le nuove generazioni di operai. Perseguitato dal fascismo repubblicano e costretto alla fuga in Lombardia, tornò a Marano all'indomani della Liberazione e coronò la sua carriera politica con la nomina a Sindaco, riprendendo l'insegnamento e la conduzione della Scuola serale fino alla morte che lo colse poco dopo il compimento del 50° anno di età. Una vita dedicata interamente al popolo maranese che a oltre settant'anni dalla scomparsa lo ricorda ancora con affetto e riconoscenza.