"Annelies era salita su quella nave. La sua partenza era stata come lo strappo di un ramo giovane dalla pianta che lo nutre. Questa separazione segnò una svolta nella mia vita. La mia giovinezza era finita.
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" Così si apre il secondo romanzo del cosiddetto "Buru Quartet", riprendendo, nella Giava di fine Ottocento, le vicende del giovane aristocratico nativo Minke e della sua fragile moglie-bambina, che gli viene strappata dalla brutalità delle leggi coloniali. Figlia di una concubina indigena e del potente affarista olandese Herman Mellema, alla morte di quest'ultimo Annelies si ritrova sotto la tutela della famiglia paterna europea e viene quindi portata con la forza nei Paesi Bassi. Il matrimonio contratto con Minke secondo il rito islamico non vale nulla per la giurisdizione olandese e la ragazza minorenne, a questo punto, erede dell'azienda paterna, diventa vittima dell'avidità del fratellastro, frutto di un precedente matrimonio del padre in Europa... In questo romanzo dai toni epici, Pramoedya Ananta Toer narra il travaglio antico della sua terra, per raccontare in realtà una vicenda universale di oppressione e riscatto, la vicenda di tutti i popoli. best*