Michael Moore con i suoi film e i suoi libri ci ha abituato a uno stile personalissimo di giornalismo di denuncia: il suo inconfondibile tono satirico, irriverente e incalzante dà voce a una raffica di denunce impietose e puntuali dei molti mali che hanno trasformato il Sogno Americano in un incubo.
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In queste pagine, pubblicate per la prima volta negli Stati Uniti nel 1996, all'indomani della grande crisi dell'industria automobilistica, Michael va all'assalto di tutte le vacche sacre del mondo conservatore e reazionario targato Usa.