Tutti conoscono Bob Dylcin per le sue conzoni, che ci accompagnano da decenni, segno di una longevità creativa unica. Molti libri hanno analizzato la sua opera poetica e musicale. Più trascurato è il suo rapporto col cinema, controverso ma ricco di spunti.
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Questo libro si propone di colmare una lacuna critica esaminando complessivamente l'opera cinematografica di Dylan, più significativa di quanto si pensi. Dal kolossal dello spirito Renaldo & (laro all'apocalittico Maskedand Anonymous, alle prove d'attore in Pai Earrett & Billy thè Kide Hearts ofFire, ai film concerto, tra cui L'ultimo valzer diretto da Scorsese, i documentari, le opere perdute ( The Madhouse on Castle Street) fino alle pellicole in cui Bob Oylan c'è senza esserci (Factory Girli lo non sono qui), passondo anche per i carneo (Ore coniate): un compendio completo delle avventure clylaniane sul grande schermo, come regista, attore, sceneggiatore, musicista e altro ancora. Non manca la trattazione del tumultuoso rapporto con la televisione, videoclip compresi, accanto all'analisi dell'influenza esercitata dal cinema sulle canzoni di Dylan e, al contrario, dell'uso che il cinema ha fatto del suo repertorio. Emerge un ritratto composito e affascinante di un aspetto poco trattato dell'opera del grande cantautore, che lo conferma una volta di più come un talento poliedrico e una figura assolutamente centrale della nostra cultura.