Nella Mosca del 1936, mentre lo spettro delle purghe staliniane allunga la sua ombra spaventosa sull'intero paese, è sufficiente una battuta infelice per essere prelevati in piena notte dall'NKVD, la famigerata polizia politica, e finire nella «Zona», campi di prigionia nel lontano Nord da cui i nemici dello Stato Sovietico, reali o presunti, non fanno mai ritorno.
[...]
Nemmeno un onesto poliziotto come Aleksej Korolev, stimato e fedele al Partito, può dormire tra due guanciali. Troppi sono i colleghi che ha visto cadere in disgrazia senza un motivo. E quando viene chiamato a indagare sulla morte di una giovane donna senza nome, torturata e poi sadicamente mutilata, non può che aprire la sua battuta di caccia tra le strade malfamate della capitale. Nulla ha a che vedere con la politica, questo omicidio, eppure Korolev sa che l'NKVD è solo un passo dietro di lui. Non sa invece di chi potersi fidare, se della potentis-sima organizzazione di Ladri che domina la città, se delle bande dei bambini di strada che vedono tutto, se dei funzionari di Partito che gli tendono la mano.