Una donna di 50 anni e di "professione" poetessa si racconta. Nella sua cucina ci parla non di poesia, ma di vita quotidiana. Ne parla con passione e vitalità, ma senza gioia: dichiara un amore concitato e fisico per i figli quando erano piccoli, ci legge squallidi rapporti sessuali dal diario della figlia, descrive in modo disarmante la bruttezza del corpo di un vecchio.
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Non è il quadro della Russia post-comunista, ma un libro scandalosamente privato e intensamente femminile.