Il testo ripercorre la produzione di Jean Epstein mettendone in luce la forte e originale componente filosofica. Il cineasta (Varsavia 1897-Parigi 1953) ha infatti una formazione eclettica destinata a lasciare il segno nella sua opera: studia scienze naturali, ingegneria, medicina; si appassiona a psicologia, filosofia, letteratura.
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Ciò fa sì che i suoi primi film siano spesso interpretazioni cariche di sensibilità di soggetti letterari. Ma è soprattutto nello stile documentaristico che questa padronanza di scienza e arte raggiunge i risultati più significativi.