Della chiesa di S. Eustachio si hanno notizie nel Libro Visitationis del vescovo Rovellio del 1585, già allora era descritta come ormai pericolante. In effetti la chiesa non è più visibile, l'ipotesi è che sia stata definitivamente distrutta e i materiali riutilizzati per la costruzione di altri edifici.
[...]
La leggenda invece narra che la chiesa sia sprofondata nel terreno, portando con sè i profanatori e dando vita ai tre laghetti che lAu si trovano. Le due versioni della leggenda attribuiscono lo sprofondare della chiesa a un omicidio per gelosia ivi avvenuto durante un matrimonio nella stessa e ad un episodio di blasfemia avvenuto nella stessa. La zona in dialetto è detta San Stach, cognome diffuso localmente.