"La Divina Mimesis è, o avrebbe dovuto essere, una libera parafrasi (o parodia) in prosa dell'Inferno di Dante. Una parafrasi nel corso della quale l'autore si sdoppia in due personaggi: il poeta narrante, cioè Dante, cioè il Pasolini di ora (degli anni Sessanta) e il poeta guida, cioè Virgilio, cioè il Pasolini di prima (degli anni Cinquanta).
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Pasolini-Virgilio è il poeta civile delle Ceneri di Gramsci, profeta di una eloquenza elegiaca e nazionalproletaria; Pasolini-Dante è il poeta sperimentale di Poesia in forma di rosa che vuole rispecchiare ed esorcizzare i fantasmi della borghesia, del vecchio e del nuovo capitalismo." (Giovanni Raboni)