Teresa Mendoza ha solo vent'anni il giorno in cui squilla il tgelefono nella sua casa di Culiacàn, nello stato messicano del Sinaloa. E capisce che è il momento di fuggire. Il suo uomo, Raimundo Dàvila Parra detto il Biondo, che traffica cocaina e marijuana sul suo Cessna attraverso la frontiera con gli Stati Uniti, l'aveva messa in guardia, le aveva insegnato le regole.
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Adesso Teresa sa che i narcos stanno cercando proprio lei e che il Biondo non può aiutarla, perché forse ha parlato troppo o ha pestato i piedi a qualcuno, e quella non è gente facile al perdono. Arrivano in due per ucciderla; ma proprio quando il suo corpo si abbandona inerte alle violenze dei sicari, Teresa recupera la sua Colt Double Eagle. Poi gli spari, la fuga disperata e l'incontro con don Epifanio, il padrino, per barattare la propria vita con l'agenda del Biondo. Dodici anni dopo, un giornalista che accarezza l'idea di scrivere romanzi si mette a indagare sulla vita della donna le cui gesta riempiono le pagine di cronaca nera e giudiziaria della Spagna. Come è arrivata in Andalusia dal Messico? Come è riuscita a farsi strada nel mondodel narcotraffico fino a soppiantare le tante mafie già operanti nello Stretto di Gibilterra, guadagnandosi il soprannome di Regina del Sud? Il giornalista/romanziere si fa strada pagina dopo pagina nella storia miserabile e allo stesso tempo straordinaria della ragazza di Culiacàn, delle sue sconfitte e delle sue rinascite, della sua continua sfida con la legge e con i fantasmi del passato, raccontando la passione e la freddezza, la determinazione e la lealtà di un'eroina affascinante, complessa, inafferrabile. Con la "Regina del Sud", Arturo Pérez-Reverte ha voluto rendere omaggio al "Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas e ai narcocorridos, le canzoni popolari che celebrano le gesta dei trafficanti di droga. E' l'epos di un Messico duro ma ingenuo, coraggioso e leale, il Messico di oggi con i suoi valori antichi.