Lo Statuto non fu prodotto da un'assemblea costituente, ma da gentiluomini piemontesi convocati dal Re che lo estesero poi ai nuovi territori entrati a far parte del regno.
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Nelle inevitabili prassi che lo Statuto ha determinato, nei linguaggi istituzionali che a partire da esso si sono costruiti, nelle mentalità e nei giudizi che ci ha tramandato, nelle interpretazioni delle norme costituzionali che ha consolidato, ritroviamo radicati vizi e patologie che hanno afflitto e ancora affliggono il nostro sistema parlamentare: l'assenza di responsabilità politica, la divaricazione tra maggioranza e governo, una concezione localistica e clientelare della vita politica e parlamentare.