Nella crescente consapevolezza dei critici e dei lettori, l’americano Wallace Stevens costituisce, con Eliot e Pound, uno dei vertici della sensibilità poetica del nostro secolo. Nella sua opera la riflessione romantica sulle possibilità e sul destino della poesia raggiunge il suo limite estremo, e si appropria vitalmente delle sue contraddizioni.
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La fervida, pionieristica versione di Renato Poggioli documenta le fasi essenziali della straordinaria produzione di questo poeta. Apparsa per la prima volta negli anni ’50, viene ora riproposta con una nota critica di Guido Carboni.