E' opinione diffusa che la dinamica biologica sia interamente dominata da meccanismi chimici da eventi molecolari che si susseguono in modo ordinato nel tempo e nello spazio.
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Sono stati messi in evidenza codici di riconoscimento tra le biomolecole (di cui il primo è stato il codice di riconoscimento tra basi del DNA e aminoacidi) che mostrano come nella materia vivente le molecole non interagiscono a caso, ma secondo pattern ben definiti. Ci si chiede quale possa essere il meccanismo fisico a lunga distanza tra le molecole, attraverso il quale partendo da distanze dell'ordine di decine di Angstrom le molecole giungano a colpo sicuro, senza mai sbagliare indirizzo, nel luogo giusto al momento giusto, per l'incontro ravvicinato di tipo chimico. Nell'ambito dei concetti noti della fisica, l'unico candidato per questo ruolo appare essere il campo elettromagnetico, che è capace sia di interagire con le molecole, sia di operare a grandi distanze. L'esistenza dei codici di riconoscimento tra molecole implica perciò l'esistenza di un livello elettromagnetico della materia vivente che dialoga con il livello chimico assicurando che il traffico delle molecole sia bene ordinato. La patologia che appare in prima istanza come un'anomalia della struttura molecolare del corpo rimanda in seconda istanza ad un disturbo nella rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare. Perciò è possibile assumere due attitudini terapeutiche: intervenire direttamente sul livello chimico dell'organismo, fornendo sostanze chimiche atte a rimuovere l'anomalia manifestata nella struttura molecolare; intervenire sul livello elettromagnetico rimuovendo il disturbo che sconvolge il traffico molecolare.