L'autore di questo libro racconta storie della buona notte. H un mestiere appassionante, come un piccolo spettacolo di teatro di appuntamento, con ora e luogo perfettamente conosciuti dagli interessati.
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La scena pur essere un divano, un tappeto o un letto e gli interessati, in questo caso un papa che narra e una bambina che ascolta, vi prendono posto come si deve: il piy piccolo nel costume di rigore, il pigiama, il piy grande con un libro, ma anche senza niente se le storie le inventa o va a memoria. Chi racconta, prima di iniziare, spegne tutte quelle cose che possono interrompere o dare fastidio come il telefonino e la tv, abbassa le luci perchi le immagini delle storie hanno gi` la loro bella illuminazione - e la luce bassa facilita il sonno dell'ascoltatore - poi si siede in modo da essere visto bene. E comincia la storia: con la luna sulla torre, il bosco dietro al grattacielo, il mostro dalle quattro fauci, il canto dell'uccellino nel palazzo dalle dodicimila stanze. H una bambina che ascolta e qualche volta dice la sua e cosl la storia va in quei territori surreali e poetici dove tutto pur accadere: dove si scoprono il silenzio dei sassi rotondi; o la sorprendente musica che fa una bambina Rom, le abbondanti pipl di formica alle prese con qualche passero, il duro lavoro del millepiedi con le sue scarpe, il messaggio di uno scontrino del bancomat che vola dall'altra parte del mondo, che cosa si nasconde nel buco della pancia di una bambina e come si accudisce un elefante in cucina. E la struggente avventura del bacio di un >ao` sotto le lenzuola della sua bambina.