Se si scorre il catalogo delle opere di Prokoriev si capisce subito quanto vasti fossero i suoi interessi di creatore: opere, musicne di scena/ sintonie, concerti, lavori sintònico-corali, da camera, solistici.
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Nessun grande compositore del Novecento, e nemmeno deli Ottocento, presenta una così ampia sventagliata di generi trattati o, meglio, nessuno na lasciato tracce proronde in ogni campo della musica. Per trovare un altro Prokoriev bisogna risalire al Settecento e imbattersi in Mozart. Sia Mozart sia Prokoriev sono innanzitutto drammaturgbi e in ogni lase della loro attività compongono opere liricbe. Ma, al contrario di un Verdi o di un ^i/agner, non concentrano nel teatro tutto il loro impegno creativo. I tempi di Prokoriev non sono in verità i tempi di Mozart. Il pubblico del Settecento "consuma" almeno al 90% musica contemporanea e cniede al compositore novità e novità, il pubblico del Novecento è soprattutto consumatore di musica stagionata e cniede all'interprete ciò cbe lavido dente del tempo non ba potuto sgretolare. Perciò Prokoriev, peraltro recondissimo creatore, compone molto meno di Mozart. Però è "mozartiano" di spirito e si misura ancbe in un campo, la musica da lilm, cbe per ragioni anagraricbe non compariva nel cosmo mozartiano. Possiamo d'altra parte dar per certo cbe, se rosse stato al servizio di un principe-arcivescovo, Prokoriev avrebbe scritto musica sacra in quantità. Musicisti, entrambi, ìntus et in cute. Entrambi, ben consci del loro genio, arroganti in quanto uomini. Tormentati entrambi in vita, entrambi indomabili, entrambi, in senso lato, libertini di spirito. Di Mozart sappiamo ormai tutto quel cbe era possibile sapere. Di Prokoriev non ancora. Ma è compito imprescindibile del XXI secolo studiarlo