Nel 1972 Giuseppe Bevilacqua inviò una serie di domande su Rilke a grandi poeti e critici della seconda e terza generazione.
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Grazie all'intervento editoriale di Anna Dolfi, le risposte e le lettere che quel questionario provocò - rimaste finora inedite - appaiono finalmente riunite, assieme a un bel saggio di Giuseppe Bevilacqua che, ritornando con la memoria al dialogo avviato negli anni Settanta, traccia una storia del rilkismo nella cultura del Novecento italiano. Così le voci di Anceschi, Betocchi, Bigongiari, Fortini, Jacobbi, Luzi, Macri, Orelli, Parronchi, Sereni, Vigolo, Zanzotto... si intrecciano con quella di Bevilacqua (loro 'suscitatore'), e con quelle di Giorgio Cusatelli, Alberto Destro, Furio Jesi, Claudio Magris (recuperate dagli Atti di un lontano convegno triestino), in un libro che avvicina confessioni private, riflessioni sulla traduzione, a ragioni e dichiarazioni di poetica e poesia.