La chiesetta edificata sul passo San Boldo fu sospesa dalle sue funzioni nel 1711 dal Vescovo di Ceneda, che impose alcune modifiche strutturali. Dal 1705 al 1757 la muda, soggetta a continui lavori di ristrutturazione fu amministrata da diversi mudari, tra cui un Catello e uno Zompetti.
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Nei libri delle Provvigioni del Consiglio di Belluno dell'anno 1732 si fa cenno ad imposte relative all'osteria del San Boldo.