Una giovane donna in carriera, con un divorzio alle spalle e un'adolescenza tormentata, durante un viaggio di lavoro nel Sud subisce una sorta di metamorfosi. I profumi, i colori, gli odori, il calore di una terra a lei sconosciuta la inducono, in un susseguirsi di incontri in cui si alternano sogno e realtà, a prendere coscienza dei suoi bisogni più profondi, che aveva a lungo represso.
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In un'altalena di ricordi e speranza, di ossessioni della memoria e dell'inconscio, attraverso il dolore e la pietà per i casi umani, la protagonista si avvia verso una nuova esistenza in cui il passato, anziché essere rifiutato, viene recuperato e accettato. In questo suo nuovo libro Ada Fonzi prosegue nell'itinerario da tempo intrapreso, che è quello di innestare conoscenze e competenze psicologiche su una base narrativa che attiene sia alla verità che alla finzione, che si avvale di metafore, evocazioni, suggestioni, di quel linguaggio cioè così trascurato dalla scienza, ma che forse è l'unico che riesce a restituire l'essere umano nella sua totalità.