Seeing Red costituisce il risultato più compiuto della ricerca di Halton Arp, uno dei più noti astronomi di osservazione del nostro tempo, particolarmente nel campo dell'astronomia extragalattica.
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A partire dal 1966, dopo la compilazione del suo famoso Atlas ofPeculiar Galaxies, comincia a raccogliere un'impressionante mole di evidenze osservative che lo inducono a rigettare l'ipotesi dell'espansione dell'universo e a concludere che i redshift degli oggetti cosmici (galassie e quasar) riflettono essenzialmente la loro età. La ricerca empirica di Arp trova poi un potente alleato nella teoria gravitazionale elaborata da Fred Hoyle negli anni Sessanta e poi perfezionata da Jayant Narlikar nel 1977 e più nota come «teoria della massa variabile e della gravita conforme» basata sul principio di Mach. La teoria machiana della «massa variabile» prevede infatti che gli oggetti cosmici più giovani abbiano un redshift più alto ed è una conferma su base teorica della validità della ricerca di Arp. Mentre il suo precedente testo, La contesa sulle distanze cosmiche e le quasar, pubblicato da Jaca Book nel 1989, compendiava la ricerca da lui svolta presso l'osservatorio di Monte Palomar in California, Seeing Red espone i risultati della ricerca europea condotta al Max -Pian ck-Institut fùr Astrophysik di Monaco di Baviera mediante i nuovi telescopi orbitanti che operano nei raggi X e nei raggi gamma. L'importanza dei dati raccolti in questo libro dovrebbe coinvolgere non soltanto i ricercatori, ma anche il non specialista che si pone domande circa la struttura e l'evoluzione dell'universo. Infatti l'individuazione da parte di Arp di un gran numero di connessioni e di legami fisici fra oggetti cosmici di alto e di basso spostamento verso il rosso, che talvolta hanno probabilità di proiezione accidentale inferiore a una su dieci miliardi, mina alle fondamenta l'interpretazione canonica del redshift che regge l'espansione dell'universo e tutta la cosmologia contemporanea. In questo senso Seeing Red può essere certamente considerato come il passaggio cruciale nel percorso di confutazione su base empirica della teoria del Big Bang. L'edizione italiana, curata da Enrico Biava e Alberto Bolognesi, è completata da un Poscritto dell'autore.