Un mondo intero in un romanzo.
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E l'impresa che riesce a compiere Francesco Jovine, scrittore tra i più arditi del nostro Novecento, in questo che è stato il suo libro più noto e amato, prima di cadere nel dimenticatoio che negli ultimi vent'anni ha ingoiato tutto ciò che ci ricorda l'Italia che eravamo - a meno di un paio di eccellenti eccezioni come Il Gattopardo e Cristo si è fermato a Eboli. Il mondo che Jovine ritrae, infatti, è lo stesso di quei due capolavori, e di quel mondo il romanzo intreccia storie ed emozioni nuove - quelle di Pietro e Antonietta e del loro contrastatissimo amore a vecchie credenze e leggende risalenti ai tempi mitici della «gnora Ava», dure a morire in una comunità contadina quale è il Molise, tra il 1 859 e il 1 860, alla vigilia dell'Unità d'Italia e della fine del regno borbonico.