Tra la fine del xiv secolo e gli inizi del xvi la corte visconteo-sforzesca è a tal punto ricca da poter rivaleggiare con quelle oltremontane. Per soddisfare le sue esigenze di lusso lavorano artisti e artigiani, realizzando prodotti d'alta qualità e singolare pregio.
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Oreficerie sontuose, arricchite da smalti anche a pittura dagli effetti specchiati e rilucenti, ravvivati da tocchi d'oro, insieme ai vetri oro dipinti, ai nielli realizzati da autori aggiornati sui fatti salienti dell'arte, cresciuti anche a contatto con la grande lezione offerta da Leonardo da Vinci, danno concretezza allo sfarzo che distinse la Lombardia tra Visconti e Sforza, e che si chiuse alla morte di Francesco Il, ultimo signore Sforza.