La protagonista di questo romanzo vive in stato di perenne angoscia dalla nascita di suo figlio in poi. La sua vita ha sperimentato uno stravolgimento talmente grande che l'esclamazione "sono esausta!" è quella che più di ogni altra riflette lo stato in cui si dibattono permanentemente le donne che devono dividersi in una molteplicità di ruoli.
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Poiché quel grido voleva essere una "semplice esclamazione" di stanchezza, la protagonista capirà che non esistono solamente le sette o l'unica nota, ma vi sono un'infinità di tonalità intermedie; che esigere soccorso è indispensabile; che i mali che l'angosciano sono gli stessi di tutte le altre donne; che gli uomini si stancano, ma vi sono anche quelli capaci di capirla.