La storia epica, grandiosa, di questo capolavoro della letteratura cinese contemporanea, si staglia sullo sfondo degli sconfinati campi di sorgo "che in autunno scintillano come un mare di sangue".
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Dal banditismo degli anni Venti, alla cruenta invasione giapponese degli anni Trenta e Quaranta, fino al periodo che precedette la Rivoluzione culturale, "Sorgo rosso" racconta le avventure e gli amori del bandito Yu Zhan'ao e della sua famiglia, in un affresco che ritrae un intero popolo, tutto un Paese. Un Paese dalle campagne brulicanti di anime perdute - contadini, soldati, monaci buddisti, maghi taoisti - in cui "un vento maschio spazza una terra femmina" e il sangue versato è "morbido e liscio come piume di uccelli". Da questo romanzo Zhang Yimou ha tratto il film omonimo, "Orso d'oro" al Festival di Berlino nel 1988. Un affresco fiammeggiante di storia cinese, dagli anni Trenta agli anni Settanta, raccontati da un giovane della provincia che ripercorre i drammi, gli amori, i lutti della propria famiglia. Un romanzo che per la sua forza mitica e immaginativa è stato avvicinato a "Cent'anni di solitudine".