Il libro contiene le impressioni e i ricordi di un viaggio in Grecia compiuto da Cecchi nel 1934, due anni prima della stesura del libro. Le tappe sono quelle obbligate dell'itinerario turistico-archeologico, ma Cecchi le vive secondo una sua libera disposizione emotiva.
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Egli è anche incline a dare una rappresentazione per così dire visiva e impressionistica della natura e delle scene di vita quotidiana cui si trova ad assistere, senza sopprimere in sé quell'amalgama o a volte quella contraddizione che le rovine dell'antichità hanno con la realtà presente. L'Arcadia è qui luogo simbolico e onnicomprensivo della civiltà greca.