Le "Vite dei sofisti" di Filostrato sono la principale fonte di conoscenza di quel fenomeno che è noto alla tradizione con il nome di "Seconda Sofistica": seconda, e non nuova, perché avendo in Eschine il suo illustre iniziatore, si collega direttamente, senza nessuna rottura cronologica, alla prima sofistica, alla "retorica filosofante" di Gorgia.
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Le linee essenziali del movimento sono ricercate e ricostruite sull'idea del sofista come esperto parlatore e conferenziere, che grazie alla voce, ai gesti, alle variazioni stilistiche, stupisce il suo pubblico, persuadendo della propria eccezionalità.