Il libro è un'opera composita che si sviluppa e ramifica attorno a un tema centrale: quello della distruzione del paesaggio, della trasformazione dell'ambiente naturale e del concetto stesso di natura. L'autore coglie i segni dei mutamenti di un'epoca nella perdita di identità e nel degrado della propria terra, nel senso di soffocamento che sempre più ci minaccia.
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Queste "Sovrimpressioni" si realizzano in territori inquinati dove gli "antichi concetti campestri" sono un ricordo sempre più sfumanto sotto la luce lunare. Zanzotto, con inesausta energia reattiva, è un testimone fiero e accorato di un mondo già inghiottito dal futuro, e ne trasfigura ciò che osserva nella fisicità cangiante della sua poesia.