Alvise Cornaro, mecenate del Ruzante e del Falconetto, appassionato di spettacoli teatrali, studioso di idraulica e agricoltore illuminato, è il simbolo di quello che avrebbe dovuto essere (e non fu) il veneziano che si volgeva, finalmente, alla "santa agricoltura" nell'entroterra veneziano nella prima metà del Cinquecento.
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E' tempo che l'autore dei "Discorsi sulla vita sobria" sia conosciuto per quello che veramente fu: non un moralista un po' sornione e sorridente, ministro di consigli e regole del buon vivere quotidiano, ma pioniere coraggioso nel recupero delle terre paludose del padovano verso la Laguna di Venezia e teorico inascoltato d'architettura. Il che non gli impediva di dedicare parte del proprio tempo alle realizzazioni teatrali dell'amico Ruzante o a quelle architettoniche del Falconetto: le une e le altre, a Padova; o dovunque, nelle sue campagne fosse un luogo ameno, nel quale riunire gli amici umanisti. Da pagina 99 il volume contiene scritti di Alvise Cornaro: Discorso delle provision de la laguna e altri scritti di idraulica; I trattati di architettura; Discorsi intorno alla vita sobria; Lettere.